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Il sorriso di Fabiana Galli è una splendida iniezione di fiducia

Empatia, passione, professionalità, competenza: l’amalgama degli ingredienti restituisce una ricetta di grande qualità.

"Occorre essere disponibili, sereni, solari e soprattutto bisogna saper ascoltare, una dote che molti trascurano. Nel nostro lavoro vuol dire tanto."

Fabiana Galli è una giovane donna di esperienza: alle spalle, infatti, ci sono anni di gavetta che hanno tracciato un percorso e che le sono sicuramente serviti per crescere, personalmente e professionalmente. E, mentre in un senso acquisiva consapevolezza di sé, nell'altro ha avuto modo di conoscere tutti i cicli produttivi di un’attività immobiliare. Direttrice della Galli Immobiliare, ha provato a oltrepassare il guado che separa un'idea dalla sua stessa realizzazione fino a concretizzare un percorso vincente. Che abbia provato a farlo, inoltre, con un gruppo quasi esclusivamente al femminile è elemento distintivo di una convinzione radicata: impensabile diversificare il talento e il valore cercando di attribuirgli distinzioni di genere, ma è altrettanto errato non cogliere il potenziale garantito dalle donne. Soprattutto per la capacità di fare squadra.

Cominciamo dall'inizio. Vuole raccontarci il suo percorso professionale?
Forse è giusto iniziare da qui: termina la scuola di commercio, si fa sempre più forte la voglia di proseguire con l’indirizzo orientato all’architettura. Ho fatto uno stage in un grande studio di progettazione ma non ne sono rimasta entusiasta: da Friborgo sono tornata in Ticino. Direi che il punto di raccordo tra il passato e ciò che sarebbe stato il mio futuro è esattamente questo. Sono cominciate così le prime esperienze lavorative: prima in ufficio, all'interno di un una fiduciaria, poi all'interno del settore delle costruzioni, nello studio tecnico di mio suocero che esegue perizie assicurative, con mansioni di segreteria. Nel mezzo un soggiorno all’estero in Germania per studiare il Tedesco. La bellezza di quindici anni fa. La maternità è l'altro tassello che ha delineato ulteriormente lo scenario: tornata al lavoro, mi sono dedicata alla gestione degli immobili privati di mio suocero ed è maturato, gradualmente ma con costanza, il frutto da cogliere con prontezza. La società immobiliare esisteva già ma aveva un corso limitato ad alcuni stabili di proprietà privata: il mio arrivo è coinciso con la voglia di sviluppare un progetto più ampio. Oggi siamo una squadra di otto persone, di cui sette donne, che è parte integrante della Galli Group, la quale comprende altre quattro società: uno studio di ingegneria, l'impresa generale di costruzione, una ditta di ponteggi e uno studio di consulenze tecniche. Oltre a me, Direttrice della parte immobiliare, ci sono altri quattro direttori a gestire ciascuno uno degli ambiti di azione. Alcuni tra i collaboratori, invece, sono anche azionisti delle società. Io lavoro nell'immobiliare da dodici anni, cinque dei quali da Direttrice, ma la società esiste da 42 anni. Ho fatto una bella gavetta e, devo dire, mi è servita per conoscere tutti i cicli produttivi.

Come è composto il comparto operativo della Galli Immobiliare?
Siamo sette donne – delle quali sei gestori di immobili e una apprendista - e un uomo, un operatore in edifici ed infrastrutture che adempie a tutte le mansioni pratiche: dal taglio dell'erba alle riparazioni agli interventi di manutenzione ordinaria. Con la maternità ho capito che il settore immobiliare consentiva una conciliazione tra il ruolo di mamma e quello di lavoratrice. Per questo ho deciso di garantire alle donne l'occasione di lavorare in maniera flessibile. Gli immobili che trattiamo sono quasi tutti ubicati nel Sopraceneri e in Mesolcina. Residenze, appartamenti a reddito, appartamenti in vendita, amministrazioni e condomini. L'attività principale, tuttavia, è quella di acquisire terreni, sviluppare progetti con vari architetti e realizzarli attraverso la General Contractor. È compito della Galli Immobiliare occuparsi della vendita o della prima locazione.

Come si superano i momenti di difficoltà, in ambito lavorativo, a livello personale e aziendale?
L'immobiliare ha conosciuto un lungo periodo di crisi iniziato ancora prima della pandemia. Semmai, la situazione contingente li ha acuiti ma non ci siamo mai date per vinte: abbiamo sempre lavorato a testa bassa con l'intento di risolvere i problemi uno alla volta. I professionisti fanno così: appena si presenta una difficoltà, la si affronta in modo congiunto. Ci sono momenti nei quali tutto appare complicato ma mai insostenibile. Non vi sono problematiche prive di soluzioni. Oggi, per esempio, facciamo i conti con la presenza di numerosi immobili sfitti e inabitati ma è proprio grazie alla sinergia tra specialisti del settore sappiamo prevedere gli avvenimenti e vivere la contingenza con prontezza. Conosciamo il mercato e abbiamo imparato a interpretare i desideri delle persone: tra le soluzioni appetibili anche in contesti di incertezza quali sono quelli attuali, quelle più ricercate sono rappresentate dagli spazi abitativi belli e confortevoli in zone soleggiate, con soggiorni ampi e tanta luce.

Se dovessi chiederle una parola che la descrive, quale utilizzerebbe?
Sceglierei un aggettivo: empatica. Quando presento un progetto ho la sensazione che le persone si fidino di me. Forse perché sono una giovane donna in un settore prettamente maschile. Con gli altri serve essere disponibili, sereni, solari. Bisogna saper ascoltare ed è una dote che molti trascurano. Nel nostro lavoro vuol dire tanto.

Cos'è per lei il successo?
Essere felici, appagati da ciò che si fa e affrontare la quotidianità con passione. Anche il lavoro non può prescindere da una passione. Vedere che nella mia piccola azienda tutto procede a meraviglia e che tutti siamo contenti: questo per me è avere successo. La realizzazione di un progetto immobiliare: anche questo mi rende felice. La soddisfazione degli altri è un successo. Ho poi esaudito un piccolo sogno: creare un wine-bar, “Bistrôt” nella palazzina dove hanno sede diverse delle nostre società e ritagliarmi il ruolo di designer. Pur non avendo nessuna formazione in materia, ho seguito tutto il concetto e l'arredo. Il risultato è un locale accogliente con un ambiente caldo. Mio marito e io abbiamo unito la mia passione per l'arredo alla sua passione per i vini: abbiamo una carta che propone vini provenienti da ogni angolo del mondo, oltre a vini locali ed etichettato il nostro Merlot, si chiama Bistrôt. Il vitigno è a Lumino. Anche questa piccola storia di successo personale contribuisce a rendermi felice e pensare con convinzione che è un mio piccolo successo.