Storie

L'impresa di costruzione diventa sartoriale

Chi ha fatto costruire la propria casa ricorderà probabilmente mesi, talvolta anni, passati a incontrare progettisti, artigiani e una miriade di soggetti con i quali occorre contrattare, accordarsi e poi verificare che i propri desideri siano realizzati. E ancora, telefonate ad uffici, scambi di email e pigne di carte. Durante quei mesi avrà disperso ore di tempo, vissuto ansie e magari alla fine si sarà scordato, a caro prezzo, qualche particolare essenziale. Perché un conto è vedere l’edificio in pianta, un altro è viverlo. E se invece avesse avuto a disposizione un solo interlocutore con il quale fissare tempi, modalità e costi del nuovo edificio, ricevendolo, infine, chiavi in mano? Se avesse potuto entrare in una simulazione 3D per comprendere se era progettato secondo le sue esigenze? Oggi ci direbbe che un simile servizio l’avrebbe scelto senza alcun dubbio.

Questo servizio esiste e si chiama General Contractor, ma cosa offre? L’abbiamo chiesto a Jan Cereghetti, direttore di Galli General Contractor.

 

Cereghetti da cosa nasce l’idea di una società di General Contractor?

“Vi racconto un’esperienza personale che credo sia ben esemplificativa. Più o meno 11 anni fa ho costruito casa mia. Ho pensato a tutto io: sono ingegnere e quindi ho fatto calcoli, progettazione e direzione lavori. Ho contrattato i vari preventivi con i diversi fornitori, li ho coordinati, ho scelto i materiali, e così via. Penso di aver perso dieci anni di vita. Se ci fosse stato qualcuno che l’avesse fatto al mio posto, sarei stato disposto a pagare quel servizio. Costruire una casa da soli, senza esperienza, può riservare molte sorprese e non di quelle belle”.

 

Così nel 2020 l’idea è diventata realtà...

“Sì, con Andrea Galli e Gianluca Spaini, forti delle nostre esperienze e conoscenze nel settore, abbiamo dato vita alla Galli General Contractor. Far parte di un gruppo che va dall’immobiliare alle consulenze sulla casa, passando per l’ingegneria, ci rende in grado di offrire effettivamente un risultato chiavi in mano. In pratica la nostra azienda vende un servizio nel campo delle costruzioni, sviluppando soluzioni tailor-made, fatte su misura, per ogni tipo di possibilità economica, di borsellino.”

 

A chi serve un General Contractor?

“Potremo dividere la clientela in 3 categorie. La prima è quella dell’investitore puro. Per esempio, ci è capitata la richiesta di chi voleva realizzare un investimento immobiliare che potesse garantire un rendimento predefinito.

Ci ha dato il budget e noi abbiano firmato un contratto nel quale garantivamo il risultato entro un certo termine. All’individuazione del terreno, alla domanda di costruzione, alla licenza edilizia, alla progettazione, alla direzione lavori, sino alla scelta dei fornitori e dei materiali abbiamo pensato a tutto noi. L’investitore ha avuto solo noi come referenti.

 

Inoltre, grazie alla collaborazione con Galli Immobiliare, siamo riusciti a consegnare il bene già completamente affittato. In questo caso parliamo di

total contractor, dato che ci siamo occupati sia della progettazione che della realizzazione.”

 

La seconda categoria qual è?

“Si tratta di un investitore che ha già il suo progetto, solitamente è a livello di domanda di costruzione, a volte ha già licenza edilizia. Ci contatta per realizzarlo con un determinato budget. Noi ci facciamo carico di raggiungere l’obiettivo. Ciò può comportare modifiche e ottimizzazioni per ottenere quello che l’investitore vuole. In ogni caso ce ne occupiamo noi.”

 

La terza categoria?

“In questa categoria non c’è un committente iniziale. La promozione immobiliare è interna. Siamo noi a individuare il terreno, a realizzare il progetto e a costruire l’edificio, per poi collocarlo sul mercato. Siamo in questo caso dei promotori immobiliari.”

 

In tutti i casi siete comunque voi a sobbarcarvi il rischio d’impresa.

“Sì, se per esempio il costo del legno o quello del metallo aumentano, al committente non interessa, siamo noi che dobbiamo trovare le soluzioni per rispettare il preventivo. E lo facciamo garantendo comunque qualità, prezzo, tempistiche e sicurezza.”

 

Chi investe è disposto a pagare questo servizio in più?

“Assolutamente sì, poiché in realtà il prezzo finale del prodotto che il cliente va ad acquistare, non cambia. Questo risultato lo si ottiene mettendo in campo l’esperienza per trovare soluzioni qualitativamente elevate ma semplici allo stesso tempo. Inoltre, l’economia di scala nella selezione degli artigiani di fiducia e la velocità di progettazione e di realizzazione delle opere ci permette di non perdere tempo. In fondo è un tema a tutti noto che il tempo è denaro e noi giochiamo su quello. Chi investe in questo tipo di soluzione alla fine spende probabilmente anche meno, considerando tutti i costi indiretti legati al rischio di impresa che ogni singolo privato investitore è chiamato ad assumersi nel caso del procedimento classico”.

 

Visto che vi sobbarcate il rischio d’impresa dovrete essere molto attenti nel definire cosa vuole il committente.

“Sì. Il primo incontro è fondamentale. Una volta chiariti desideri ed esigenze del cliente, con la nostra esperienza possiamo individuare la soluzione migliore. Al cliente non interessa dove sarà il quadro elettrico principale, l’importante è che quando entrerà l’interruttore accenda le luci in grado di creare l’effetto desiderato. Per questo ci avvaliamo di tecnologia 3D”.

 

Cosa intende?

“I nostri progetti sono elaborati in sistema BIM, un software che consente di mostrare la pianta di una casa e i diversi piani in tre dimensioni. Si entra nell’edificio, ci si sposta e si capisce la disposizione dei muri interni, delle finestre, degli accessori”.

 

E i clienti come possono vederlo?

“Quando li incontriamo, vediamo assieme il render di simulazione e lo commentiamo. Loro comunque possono poi vederselo a casa tranquillamente. Grazie a un’app free come BIMx si possono visualizzare i nostri progetti in 3D su un tablet o uno smartphone. Solo così si capisce davvero come verrà l’edificio”.

Dove siete impegnati attualmente?

“Abbiamo un cantiere a Gentilino, una palazzina in legno di 3 appartamenti poi a Tenero-Contra stiamo realizzando 5 appartamenti, mentre un cantiere per due piccole palazzine, per complessivi 12 appartamenti, è aperto a Roveredo nel Grigioni Italiano. Infine, siamo già partiti con una promozione immobiliare nostra a Sementina: Residenza Wilma.”

 

Come prevede evolverà il mercato?

“Avere nel nostro gruppo una società immobiliare ci dà la possibilità di un osservatorio privilegiato a livello locale delle principali tendenze. Senz’altro la pandemia ha visto aumentare la richiesta di case o villette con uno spazio esterno, un pezzo di giardino.

Per questo alcuni dei prossimi progetti saranno in questa direzione. Vorremmo offrire qualcosa in più della solita villetta a schiera, con qualche soluzione, sia estetica, sia funzionale, di maggior valore. In ogni caso oltre al risultato è importante come ci si arriva. E la scelta di un general contractor garantisce una strada sgombra da rischi”.

 

Si costruirà più con il cervello che con le braccia?

“Il campo della costruzione è sempre stato piuttosto conservatore e nei cantieri sarà sempre necessario il lavoro manuale. L’intelligenza artificiale si sostituirà o comunque ridurrà l’intervento di molte figure che oggi operano sul progetto ed in cantiere. Automatizzazione, prefabbricazione, progettazione integrata, calcolo numerico automatizzato porteranno a ridurre i tempi e semplificare le operazioni. Quello che sarà ancora necessario è tuttavia una figura che assuma il rischio, diriga il progetto e porti a compimento l’operazione, in particolare gestendo tutte le interfacce con le persone e la burocrazia generata dai processi autorizzativi e normativi. Quindi serviranno persone che uniscano il cuore, cioè la passione, il coraggio e la responsabilità, al cervello, cioè alla visione d’insieme”.

 

Cereghetti deve averlo appreso negli anni passati da calciatore negli spogliatoi: se vuoi una squadra vincente, scegli un bravo allenatore. Solo così tante individualità, possono riuscire a dare il massimo per realizzare un progetto comune. Il General Contractor è oggi il fondamentale mister dell’edilizia.

 

Jan Cereghetti
Anno di nascita: 1978
Professione: direttore Galli General Contractor

Dopo una carriera a buoni livelli in ambito sportivo: calcio e sci, inizia ad intraprendere gli studi da fisioterapista. Alla fine, però, è più forte in lui il richiamo della passione per le costruzioni, ereditata dal padre e dal nonno. Diventa ingegnere civile e dal 2004 svolge la sua attività in un importante studio di ingegneria. Nel 2020 decide con Andrea Galli e Gianluca Spaini di fondare la Galli General Contractor SA.

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